Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per chi è intenzionato a intraprendere progetti di efficientamento energetico, grazie alle nuove aliquote e scadenze previste per il Bonus Ristrutturazione. Con agevolazioni fiscali differenziate per prima e seconda casa, e con la possibilità di detrarre fino al 50% delle spese sostenute per lavori di recupero edilizio, questo incentivo offre una concreta opportunità di risparmio per i proprietari di immobili.
Parallelamente, il Superbonus Fotovoltaico al 65% per condomini e l'introduzione di nuove misure come il Reddito Energetico e gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili pongono l'energia sostenibile al centro delle politiche di rinnovamento, spingendo verso un futuro più verde e meno dipendente dalle fonti fossili.
In questo articolo esploreremo tutte le novità sui bonus fotovoltaico 2025, con focus sulle opportunità fiscali e gli aggiornamenti normativi.
Bonus ristrutturazione 2025, nuove aliquote e nuove scadenze
Il Bonus Ristrutturazione, che prevede detrazioni fiscali per interventi di recupero edilizio, è stato prorogato con aliquote variabili nel tempo e differenziate tra abitazione principale e secondaria.
Per la prima casa, l’aliquota del 50% resterà in vigore fino al 2025, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro, invariato rispetto alle regole del 2024. Dal 2026 al 2027, l’aliquota scenderà al 36%, mantenendo lo stesso tetto di spesa.
Per le abitazioni non principali, la riduzione delle detrazioni inizierà già nel 2025, con un’aliquota fissata al 36%. Nei due anni successivi, ossia nel 2026 e 2027, la percentuale di detrazione diminuirà ulteriormente al 30%, mentre il limite di spesa rimarrà a 96.000 euro. A partire dal 2028 e fino al 2033, secondo quanto stabilito da una legge approvata a maggio 2024, l’aliquota per tutti gli interventi, sia sulla prima casa che sulle altre abitazioni, sarà uniformata al 30%, con un tetto di spesa ridotto a 48.000 euro.
Inoltre, i tetti di spesa subiranno ulteriori modifiche: per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, l’importo delle spese detraibili sarà calcolato considerando il numero di figli e l’eventuale presenza di figli con disabilità, in conformità ai limiti specifici previsti dalle norme agevolative.
Superbonus Fotovoltaico al 65% per condomini
Il Superbonus per il fotovoltaico, che nel 2025 sarà al 65%, rappresenta l’evoluzione delle agevolazioni fiscali introdotte con il precedente Superbonus 110%, ormai non più in vigore dal 1° gennaio 2024. Questo incentivo consente di detrarre il 65% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, configurandosi come una delle agevolazioni più rilevanti per il prossimo anno.
Tuttavia, la sua applicazione è soggetta a specifiche condizioni e requisiti. L’agevolazione riguarda infatti due categorie principali di interventi:
- lavori trainanti (quelli che migliorano significativamente l’efficienza energetica di un immobile, ad esempio l’isolamento termico, la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti (sia centralizzati che individuali) e gli interventi antisismici);
- lavori trainati (interventi che devono essere associati a un lavoro trainante, come l’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo energetico, colonnine per la ricarica di veicoli elettrici o l’eliminazione di barriere architettoniche).
Per accedere al Superbonus, è indispensabile che i lavori trainati siano sempre connessi ai lavori trainanti.
Il beneficio è riservato a condomini ma anche persone fisiche, per immobili composti da 2 a 4 unità distinte, ONLUS, Organizzazioni di Volontariato e Associazioni di Promozione Sociale. Da notare che, dal 2024, il Superbonus non si applica più alle ville unifamiliari, incluse quelle a schiera.
Per richiedere la detrazione, è richiesto lo stesso iter burocratico previsto per l’EcoBonus, con la presentazione della documentazione tecnica e amministrativa necessaria.
Superbonus 2025 solo per chi ha già avviato i lavori
Nel 2025, il Superbonus al 65%, di cui sopra, sarà accessibile solo per gli interventi che avranno completato il primo step entro il 15 ottobre 2024.
Ecco i requisiti specifici.
- Per i condomìni: entro il 15 ottobre 2024, devono essere approvate le delibere assembleari e presentata la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).
- Per interventi su edifici fino a 4 unità immobiliari con unico proprietario, ONLUS, strutture sociosanitarie e assistenziali, o immobili situati nelle aree colpite da eventi sismici: entro la stessa data, deve essere stata presentata la CILAS Superbonus.
- Per interventi che includono demolizione e ricostruzione: entro il 15 ottobre 2024, è necessaria la richiesta del titolo abilitativo.
Inoltre, la Manovra 2025 consente di suddividere in 10 rate annuali il Superbonus maturato per le spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023.
Reddito Energetico 2025
Il Reddito Energetico Nazionale è un'importante iniziativa promossa dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, finalizzata a sostenere le famiglie in difficoltà economica nell'adozione di energie rinnovabili. Questo programma offre un contributo economico per l'installazione di impianti fotovoltaici ad uso domestico, puntando a ridurre la spesa energetica delle famiglie beneficiarie e a incentivare l'autoconsumo energetico sostenibile.
La misura si rivolge principalmente ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico che sono proprietari di unità immobiliari residenziali idonee all’installazione di un impianto fotovoltaico. Gli impianti ammessi al contributo devono avere una potenza compresa tra 2 kW e 6 kW e includono anche servizi essenziali come una polizza multi-rischi, la manutenzione periodica e il monitoraggio delle prestazioni per almeno dieci anni.
Il contributo copre integralmente i costi legati all'acquisto e all'installazione dell’impianto, oltre ai servizi correlati, offrendo così un supporto completo e senza oneri aggiuntivi per i beneficiari.
Per accedere a questa opportunità, i richiedenti devono presentare domanda attraverso l'Area Clienti del sito del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), seguendo le indicazioni riportate nelle guide disponibili online. L'iniziativa rappresenta non solo un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà, ma anche un passo importante verso la diffusione capillare delle energie rinnovabili in Italia, con un impatto positivo sull'ambiente e sul risparmio energetico nazionale.
Incentivi per Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo collettivo
Per accedere agli incentivi disponibili, le CER e i gruppi di autoconsumo collettivo possono beneficiare di tre forme di agevolazione principali:
- Tariffe incentivanti sull’energia elettrica prodotta e consumata. Ogni membro di una CER o di un gruppo di autoconsumo collettivo può ricevere una tariffa che varia tra gli 80 e i 120 euro per MWh, a seconda della potenza dell’impianto e della zona geografica. Queste tariffe sono suddivise in una componente fissa (legata alla potenza dell’impianto) e una componente variabile (legata alla zona di installazione);
- Valorizzazione dell’energia autoconsumata. Ogni CER e gruppo di autoconsumo riceve un rimborso per ogni MWh di energia autoconsumata, grazie a un corrispettivo di valorizzazione stabilito da ARERA. Nel 2024, il corrispettivo per l'energia autoconsumata è di 10,57 €/MWh;
- Contributo a fondo perduto. Per i comuni con meno di 5.000 abitanti, è previsto un contributo fino al 40% dei costi ammissibili per l’installazione di impianti fotovoltaici. Questo contributo è finanziato attraverso le risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e si applica fino al 2025.
I beneficiari degli incentivi possono essere:
- Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che possono includere cittadini, piccole e medie imprese, enti locali, associazioni del terzo settore e istituti di ricerca;
- Gruppi di autoconsumo collettivo, come i condomìni.
La tariffa incentivante può essere richiesta fino al raggiungimento di un contingente di potenza incentivata pari a 5 GW, con termine ultimo fissato per il 31 dicembre 2027. La durata del contratto tariffario è di 20 anni dall'entrata in esercizio dell'impianto.
Per il contributo a fondo perduto, le richieste devono essere inviate entro il 31 marzo 2025. Gli impianti ammessi al contributo dovranno entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione e comunque non oltre il 30 giugno 2026. La misura è applicabile per la realizzazione di almeno 2 GW di potenza complessiva, con un limite finanziario di 2,2 miliardi di euro.