Per affrontare la sfida di rendere più sostenibile il riscaldamento degli edifici, le pompe di calore elettriche rappresentano la soluzione preferita in tutta Europa. Un notevole incremento nell'installazione di questi sistemi è stato osservato negli ultimi anni, con un aumento delle vendite del 39% nel 2022, seguendo un già considerevole +34% nel 2021, secondo l'EHPA, l'associazione europea del settore.
Attualmente, si stima che oltre 20 milioni di pompe di calore siano in funzione nel Vecchio Continente per il riscaldamento, e di queste, ben 3 milioni sono state installate solo nel 2022. Ciò implica che circa il 16% degli edifici residenziali e commerciali europei beneficia di questa tecnologia, contribuendo a evitare annualmente 52,5 megatonnellate di emissioni di gas serra, quantità paragonabile alle emissioni totali della Grecia.
Nei Paesi Nordici, come Finlandia, Svezia e Norvegia, l'adozione pro capite di pompe di calore continua a essere la più elevata, dimostrando la loro efficacia anche in climi rigidi.
Tuttavia, prima di investire in tali impianti, molte persone si interrogano sul loro consumo effettivo, elemento cruciale per valutare l'efficacia economica.
Il consumo delle Pompe di Calore: Fattori Determinanti
Il consumo di una pompa di calore è altamente variabile e dipende da diversi fattori, quali:
- La classe di efficienza energetica, espressa nel coefficiente di prestazione (COP);
- La temperatura della sorgente esterna, che spesso è l'aria esterna;
- Le dimensioni e la tipologia dell'edificio in relazione al suo isolamento termico (considerando la presenza o assenza di cappotto termico);
- La temperatura di mandata dell'acqua dell'impianto.
Soluzioni come i pannelli radianti a pavimento, che richiedono acqua a bassa temperatura, possono contribuire a garantire la massima efficienza energetica.
Tuttavia, dato il costante cambiamento della temperatura esterna durante l'inverno, non è possibile stabilire un consumo standard costante. Inoltre, i consumi variano dalla fase di accensione, quando il sistema lavora a piena potenza per raggiungere la temperatura desiderata, a quella di regime.
Calcolo del Consumo di una pompa di calore: Un Esempio Pratico
Per calcolare il consumo di energia elettrica di una pompa di calore, è essenziale considerare la variazione di consumo durante i diversi momenti di funzionamento. Mentre l'accensione comporta un consumo elettrico elevato per raggiungere la temperatura desiderata, il mantenimento richiede un consumo minimo.
Un modello tipico, con una potenza di circa 5 kW, può avere un consumo che varia da 500 watt a 2 kW. In zone con inverni molto rigidi, il consumo massimo può raggiungere fino a 1.000 kWh nei mesi invernali, mentre nelle zone con un clima più mite rimane notevolmente più basso.
Considerando un utilizzo medio di 8 ore al giorno e una pompa di calore da 5 kW, il consumo elettrico può essere stimato intorno a 5,5 kWh. Le stime di utilizzo portano a un consumo annuo compreso tra 1.400 e 1.800 kWh per l'intera stagione invernale, con un costo annuo stimato tra 700 e 900 euro, ipotizzando un prezzo dell'elettricità di 0,50 euro/kWh.
A confronto, un sistema di riscaldamento tradizionale, basato su un consumo annuo di circa 1.000 metri cubi di gas, con un prezzo di 1,5 euro/Smc, comporterebbe una spesa di circa 1.500 euro.
Ottimizzazione dei Consumi delle Pompe di Calore
Esistono diverse strategie per ridurre ulteriormente i consumi elettrici mediante l’utilizzo di una pompa di calore.
La scelta di modelli con elevato coefficiente di prestazione (COP) è fondamentale per garantire un rendimento adeguato al fabbisogno termico, offrendo prestazioni superiori a parità di consumo elettrico e potenza termica.
Allo stesso tempo, migliorare l'isolamento termico dell'abitazione mediante l'installazione di cappotti termici o la sostituzione di infissi con modelli più efficienti contribuisce a ridurre le dispersioni termiche.
E l'opzione di installare pannelli fotovoltaici sul tetto rappresenta un ulteriore passo avanti, sfruttando l'energia prodotta per alimentare la pompa di calore e ridurre i costi energetici e le emissioni di CO2.
Inoltre, la scelta di una fornitura elettrica sostenibile e conveniente, con tariffe vantaggiose ed energia prodotta da fonti rinnovabili, non solo contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra legate al riscaldamento domestico ma offre anche risparmi finanziari.