Le pompe di calore rappresentano una tecnologia chiave per la decarbonizzazione del sistema energetico italiano. Questo è quanto emerge dallo studio "Pompe di calore in Italia: stato dell’arte e scenari futuri", commissionato da RX Italy all'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano e presentato durante l'evento Heat Pump Technologies il 2 e 3 aprile 2025. In questo articolo vediamo i dati principali emersi.
Crescita del mercato e opportunità
Secondo il rapporto, si prevede che entro il 2030 il numero di pompe di calore installate in Italia aumenterà del 60% rispetto al 2024. Questo dato supera le aspettative più ottimistiche degli operatori del settore, che stimavano un incremento di circa il 40%. Tale crescita è attribuibile alla crescente consapevolezza dei benefici ambientali ed economici offerti da questa tecnologia.
Lo studio ha evidenziato come l'adozione delle pompe di calore sia economicamente sostenibile in diversi contesti, dagli edifici residenziali alle strutture del terziario. Oltre ai vantaggi economici, l'utilizzo di queste tecnologie contribuisce significativamente alla riduzione delle emissioni di CO₂, supportando gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e 2050.
Ostacoli da superare
Nonostante i benefici, l'adozione diffusa delle pompe di calore incontra alcune barriere. L'instabilità normativa e il prezzo dell'energia elettrica rappresentano fattori critici che possono rallentare la diffusione di queste tecnologie.
La transizione verso l’elettrificazione della produzione di calore è infatti fortemente condizionata dalla volatilità dei prezzi elettrici. Per garantire uno sviluppo stabile e sostenibile, sarebbe necessario introdurre misure strutturali che mantengano il prezzo dell’energia entro soglie prevedibili, offrendo così maggiori certezze economiche a famiglie e imprese.
In quest’ottica, una possibile soluzione potrebbe essere lo scorporo del prezzo dell’elettricità da quello del gas. Dato che il fabbisogno elettrico è destinato ad aumentare - soprattutto con la diffusione della mobilità elettrica e delle pompe di calore per il riscaldamento - è fondamentale evitare forti oscillazioni nei costi. Stabilizzare il prezzo dell’elettricità non solo favorirebbe l’adozione di tecnologie più sostenibili, ma renderebbe anche più efficiente e accessibile l’intero processo di transizione energetica.
È quindi fondamentale che le istituzioni lavorino per creare un quadro normativo stabile e incentivante, oltre a monitorare e, se possibile, intervenire sui costi dell'energia.
Prospettive future
Per accelerare l'adozione delle pompe di calore e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, è necessario un impegno congiunto da parte di istituzioni, aziende e operatori del settore. Incentivi fiscali, campagne di sensibilizzazione e programmi di formazione possono contribuire a superare le barriere attuali e a promuovere una transizione energetica sostenibile.
Il Conto Termico 3.0 - attualmente ancora in fase di definizione - potrebbe rappresentare un passo importante per rafforzare e riequilibrare il sistema di incentivi in Italia. Questo aggiornamento normativo ha il potenziale di sostenere una diffusione più ampia delle pompe di calore, soprattutto in ambito residenziale, qualora venisse reintrodotta la possibilità di applicare lo sconto in fattura, pur con limiti precisi.
Inoltre, il recente Decreto Attuativo ha definito nuove linee guida nell’ambito del programma Transizione 5.0, con l’obiettivo di agevolare l’acquisto di beni strumentali destinati alla produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo. Tra le tecnologie che rientrano tra quelle agevolabili figurano anche gli impianti per la generazione di calore di processo, a patto che utilizzino esclusivamente energia rinnovabile, autoprodotta e consumata sul posto, ad esempio tramite impianti fotovoltaici installati sulle coperture aziendali, oppure attraverso forniture garantite da contratti specifici che ne attestino l’origine green.